Massaggio Infantile A.I.M.I: le origini

2021-03-26 07:00

Tiziana

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Massaggio Infantile A.I.M.I: le origini

Come insegnante A.I.M.I. (Associazione Italiana di Massaggio Infantile) definisco il massaggio infantile un modo di stare con il proprio bambino.Il ma

Come insegnante A.I.M.I. (Associazione Italiana di Massaggio Infantile) definisco il massaggio infantile un modo di stare con il proprio bambino.

Il massaggio infantile è presente nella tradizione di molti Paesi, con varie tecniche che hanno come obiettivo
finale quello di stabilire una comunicazione armoniosa tra mamma, papà e il loro piccolino.
In particolare l’A.I.M.I. affonda le sue radici in India, dove Vimala MCLure, insegnante di yoga americana, dopo un’esperienza di lavoro in un orfanotrofio indiano, ne apprende le modalità di massaggio infantile tradizionale, decidendo di studiare ed approfondire i benefici di tale pratica. Alla fine degli anni ’70, dopo la nascita del suo primo figlio, V.McLure perfeziona la sequenza dei massaggi, verificandone i benefici sia per i bambini che per i genitori, scrivendo il libro “Massaggio al bambino, messaggio d’amore”, dove integra in un’unica sequenza il
massaggio tradizionale indiano, quello svedese (elaborato da P.Henric Ling nel 1800), lo yoga ed elementi della riflessologia plantare.
Così nel 1986 nasce l’International Association of Infant Massage, quale associazione no profit, che conta oggi più di 27 sezioni sparse in tutto il mondo e diffuso e insegnato in Europa attraverso corsi organizzati presso ospedali, consultori, centri specializzati. In Italia L’A.I.M.I. si occupa della formazione e certificazione delle
insegnanti. La finalità del corso di massaggio infantile, secondo V.McLure, è quella di insegnare ai genitori un modo di stare con il proprio bambino, massaggiandolo e mettendosi in ascolto dei suoi bisogni. Il principio di base del corso è che ogni
mamma e ogni papà sono i genitori migliori per il proprio bimbo perché sanno comprendere, meglio di chiunque altro, i suoi bisogni. Ecco perché durante il corso sono i genitori a massaggiare il figlio. L’insegnante mostra la sequenza con l’aiuto di una bambola, appositamente creata per questo scopo: con peso e peculiarità di un neonato.
Questo tipo di massaggio non si può definire come una tecnica standard da imparare e replicare su qualsiasi bambino,ma come strumento privilegiato, semplice e flessibile, che ogni genitore può apprendere e adattare alle esigenze del proprio bimbo, per comunicare ed essere in con-tatto con lui fin dalla nascita e durante le varie fasi della crescita. A tal fine tra gli obiettivi del corso di massaggio infantile rientrano:
- favorire il legame di attaccamento e rafforzare la relazione della diade;
- favorire uno stato di ben – essere del bambino;
- facilitare la conoscenza dello schema e dei confini del proprio corpo sia per stimolare l’immagine di sé, sia per far sentire il bambino aperto, sostenuto e amato;
- dare sollievo al bambino nei casi di tensione causate dalle coliche gassose e meteorismo
- regolarizzare il ritmo sonno – veglia;
- nutrire e sostenere l’arte di essere genitori;
- condividere la genitorialità in un contesto protetto ed assertivo.
Ecco che l’esperienza del massaggio infantile pone le sue basi nell’esigenza fondamentale che l’essere umano ha fin dalla nascita (e secondo studi recenti, già durante la vita intrauterina) di ricevere stimoli sia dai genitori che dall’ambiente in cui è inserito. Ciò gli consente l’auto riconoscimento e la definizione di sé. Nel libro “A che gioco giochiamo” Berne dice che dal punto di vista biologico, è probabile che la privazione emotiva e sensoria tenda a instaurare o, almeno a favorire, dei mutamenti organici. In questo senso la fame di stimolo ha con la sopravvivenza lo
stesso rapporto della fame di cibo. Difatti si può stabilire un parallelo tra fame di stimolo e fame di cibo non solo per l’aspetto biologico ma anche per l’aspetto psicologico. Nel libro “Fare l’amore”, sempre Berne scrive “un neonato che non
viene mai preso in braccio, si trova in una situazione alquanto critica. E’ coricato sul suo lettino a sbarre. Ora dopo ora, giorno dopo giorno, senza cambiamenti né stimoli, tranne quando viene nutrito e tutto questo lo porta verso la depressione fisica e
mentale”. Berne pone l’accento sulla dipendenza del neonato dall’ambiente circostante, non solo per soddisfare i bisogni fisici ma anche per il suo equilibrio psicologico. Affinchè il neonato si sviluppi in modo armonico e diventi prima un
bambino e poi un adulto sano ed equilibrato le esperienze di calore, contatto e protezione, impresse sulla pelle durante la vita prenatale, devono trovare continuità anche nel periodo post gestazionale.
E’ di Frederick Leboyer questa frase “essere toccato e accarezzato, essere massaggiato è nutrimento per il bambino. cibo necessario come i minerali, le vitamine e le proteine”.